Tre libri da leggere sull’Emilia Romagna per conoscerla meglio, per iniziare un viaggio in questa regione già dalle pagine dei libri.
- “Il treno dei bambini” di Viola Ardone
- “Il paese dei cento violini” di Syusy Blady
- “Il grande fiume Po” di Guido Conti
Con “Il grande Fiume Po” di Guido Conti seguiremo il corso del Grande Fiume. Sarà come il fil rouge del viaggio.
Con “Il treno dei bambini” di Viola Ardone e “Il Paese dei Cento Violini” di Syusy Blady conosceremo invece due storie a me molto care perchè legate ai miei luogo d’origine.
I libri sono una parte fondamentale dei miei viaggi, quelli che ti sto per proporre sanno di casa, di storie commoventi dei luoghi dove sono cresciuta, della parte più interna dell’Emilia Romagna.
“IL TRENO DEI BAMBINI” DI VIOLA ARDONE,
TRA I LIBRI DA LEGGERE SULL’EMILIA ROMAGNA.
Siediti comodo e preparati a sentirti raccontare una storia che per molto tempo è rimasta poco nota, ma che questo bellissimo e commoventissimo romanzo ha giustamente rispolverato.
Dopo aver letto “Il Treno dei Bambini” ne ho parlato con mio padre, e mi ha raccontato di aver avuto uno di questi bambini in classe con lui in prima elementare.
E allora mi sono chiesta perché non mi avesse mai parlato di quel bambino timido, moro, sempre pettinato e curato?
Non so se sia stato per pudore, per non riportare alla mente momenti duri dopo la guerra o forse perché abbiamo sottovalutato la portata della solidarietà di quel fatto.
Ho parlato con altri amici miei coetanei e molti di loro non erano a conoscenza di questo capitolo della nostra storia locale.
Credo invece che sia fondamentale riportarlo alla memoria e non permettere che vada dimenticato, perché abbiamo bisogno di storie come queste che in un qualche modo ci riappacificano con il genere umano.
Il romanzo può essere definito un romanzo di formazione.
Un viaggio fisico ed interiore alla scoperta delle proprie inclinazioni, della caparbietà per poterle perseguire, dell’indissolubilità delle radici nonostante talvolta si abbia la sensazione di essere “spezzati a metà”.
Questo bambino, diventato uomo, trova in un violino la sua casa, la sua “Heimat”, la sua patria. Questo strumento mi trasporta subito nel paese dei miei nonni paterni.
SYUSY BLADY, libri
“IL PAESE DEI CENTO VIOLINI”
Metà del mio sangue è “vittorino” e devo proprio ammetterlo: Santa Vittoria ha una fortissima personalità.
Intanto non è un paese bensì una frazione di Gualtieri e da sempre mantiene un carattere molto indipendente dal resto del paese.
Syusy Blady tra i libri che ha scritto c’è questo romanzo scritto a quattro mani con Giovanni Zucca.
La Storia di questa frazione dal 1840 ad oggi si intreccia a quella della storia di Mauro, Arturo ed Enrica, fino a quella di Adriana e Bruno.
Questo libro mette in evidenza gli eventi che hanno reso la storia di questa frazione diversa da quella del resto del paese.
“Perchè, com’é come non é, lì a Santa Vittoria – un paesino di braccianti e di povera gente- suonavano tutti.
Ma non stiamo parlando di musicisti o meglio non solo Ia maggior parte degli uomini facevano gli “scariolanti”, trasportavano terra per la creazione di una delle opere più importanti del territorio: la bonifica.
Da sempre però l’animo di questa gente è gioioso e festoso, quindi terminate le fatiche, imbracciavano i loro strumenti per rallegrare il loro meritato riposo.
Un altro simbolo di Santa Vittoria è il Palazzo Greppi, sontuoso ed elegante.
Quasi una cattedrale nel deserto se pensiamo che all’epoca c’era solo la Chiesa e le case molto semplici dei contadini.
Palazzo Greppi a Santa Vittoria
Il Palazzo oggi è ancora adibito ad uso abitativo, ma è anche sede di associazioni di volontariato e ambulatori di medici di base.
è ancora visibile una sala bellissima a doppio volume con una balaustra che ci riporta alle feste da ballo che si tenevano nel passato.
Incredibile pensare che tutta quella zona fosse completamente coperta dall’acqua.
La famiglia Greppi proveniente dalla Lombardia compie grandi opere per “sfruttare” al meglio il potenziale del territorio del luogo.
Santa Vittoria viene ricordata però anche per la fondazione della Società cooperativa anonima fra i braccianti maschi.
E’ il 23 febbraio 1980 e 72 soci fondano questa cooperativa per prendere in mano il loro destino, sfuggire allo sfruttamento e dare una mano a chi ne aveva necessità.
IL TEATRO SOCIALE DI GUALTIERI
Mi ha commosso il racconto del Teatro Sociale di Gualtieri. Qui si legge che il Teatro fu inizialmente un piccolo teatro di legno progettato da Fattori.
Il Teatro fu successivamente ampliato grazie ai soldi delle famiglie borghesi cha affittavano i palchi.
Il Teatro Sociale di Gualtieri, però, ha un altro importante capitolo da raccontare legato alla contemporaneità.
Se hai voglia di conoscere perché si chiama Teatro Rovesciato e per sapere cosa vedere a Gualtieri leggi questo articolo.
Ma ora passiamo all’ultimo libro leggere sull’Emilia Romagna per questa breve rassegna.
Quando parliamo dell’Emilia Romagna non possiamo dimenticare uno dei protagonisti indiscussi: il fiume Po.
“O sei terra o sei acqua, e di solito è finita lì. Ma qui no, qui dove passa il fiume, qui dove non è così lontano il mare, qui la terra è nata insieme all’acqua o forse dall’acqua quando Dio ha fatto il mondo, e dicono che siccome Dio aveva tante cose da fare da queste parti ha sbrigato le sue faccende un po’ in fretta e furia, e ha lasciato terra e acque troppo mescolate assieme.” “Il paese dei cento violini”
“IL GRANDE FIUME PO” di Guido Conti
Questo volume è un lavoro di portata incredibile, che dimostra un amore ed un rispetto reverenziale verso questo elemento naturale di cui si mettono in risalto tratti divini e mitologici.
Ringrazio ancora l’autore per aver accettato il mio invito per chiacchierare del suo libro nella diretta pubblicata sul mio profilo Facebook.
Guido Conti racconta questo elemento immutabile andando a cercarlo alla sorgente quando è poco più che un minuscolo rigagnolo tra i monti e lo segue fino alla foce.
Lo stesso scrittore lo descrive in un modo tale che ti fa venire voglia di immergerti in questo viaggio tra le pagine.
“un diario di viaggio, una raccolta di racconti, un reportage, un’immersione nella storia della letteratura, un’avventura dei borghi e nelle città affacciati sulle sponde del fiume, con il Po a fare da indice e da “trama”.
Un altro elemento che ho amato particolarmente di questo testo è la ricchezza di persone note e meno note che rendono unici i luoghi dove vivono.
Questo fanno de “Il Grande Fiume Po” uno dei libri da leggere sull’Emilia Romagna.
La prima volta ho letto questo testo dalla prima pagina all’ultima per assaporarlo tutto.
Ora lo sto rileggendo capitolo per capitolo a seconda dei luoghi che vado via via visitando e che voglio conoscere in maniera più approfondita.
Il libro è arricchito da cartine geografiche che indicano i luoghi toccati dal viaggio e da un indice precisissimo.
Se hai voglia di organizzare un bike tour sul Po partendo da Guastalla ti consiglio di leggere questo articolo di Giovanna, emilianaperpassione!