Cosa vedere in Irpinia? C’è solo l’imbarazzo della scelta! Andiamo alla scoperta dell’Irpinia, una terra meravigliosa, cuore verde della Campania, a una sessantina di chilometri da Napoli.
Immagino tu sappia che mi piace andare alla scoperta di luoghi autentici e meno noti. Credo di averne trovato proprio uno!!!
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DOVE SI TROVA L’Irpinia
L’Irpinia è una piccola area della regione Campania che corrisponde a grandi linee alla provincia di Avellino.
Purtroppo, è ancora poco conosciuta ma ricca di storia, arte, tradizione, natura, autenticità e prodotti genuini.
Questa zona è davvero un luogo bellissimo, custodito da imponenti catene montuose, rappresenta un’area del Paese dalle grandi potenzialità turistiche.
Grazie del bellissimo articolo a Francesco Celli, presidente di Info Irpinia!
Un sentito grazie anche a Cristiano Castellano, Fabio di Grezia e Antonello Pignatiello per le splendide fotografie!
L’Irpinia, sin dall’antichità, è stata “terra di mezzo” ed ha vissuto i transiti fra il Mar Tirreno ed il Mar Adriatico, trovandosi sul tragitto dell’importantissima Appia Traiana.
La sua storia è antichissima.
Infatti, sono stati rinvenuti reperti di epoca preistorica, oltre a quelli di epoca sannita, romana e medievale.
Oggi è possibile raggiungerla con circa 40 minuti di auto dall’aeroporto Napoli Capodichino.
Leggi l’articolo fino alla fine per avere scoprire cosa vedere in Irpinia, un itinerario da togliere il fiato!
Cosa vedere in irpinia: NATURA E TRADIZIONI
Il simbolo di questa terra è senza dubbio il Lupo, animale totemico della tribù degli irpini, seguito durante il Ver Sacrum per la fondazione della nuova colonia.
L’indole di questo animale, fiero, indipendente e molto legato al territorio ed alla comunità, rispecchia bene l’animo degli autoctoni, insieme all’orgoglio ed alla generosità..
L’Irpinia è ricca di sorgenti e, non a caso, fa parte dei bacini imbriferi più importanti d’Europa, fornendo approvvigionamento idrico a buona parte degli abitanti del sud Italia fra Campania, Basilicata e Puglia.
È un luogo pregno di tradizioni millenarie, che ancora oggi si tramandano di padre in figlio, come la tarantella montemaranese, danza molto antica, o la lavorazione artigianale della paglia, del ferro e della ceramica.
ALLA SCOPERTA DELL’IRPINIA: ENOGASTRONOMIA
Tra le cose da vedere in Irpinia alcune sono anche da assaggiare, infatti
in campo enogastronomico questo territorio offre eccellenza, a partire dai tre vini DOCG: Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Taurasi.
Una delle poche province italiane a vantare così tanti vini a marchio di denominazione, con carattere e proprietà organolettiche davvero uniche.
Oltre ai pregevoli vini, l’Irpinia offre formaggi sensazionali, tra cui il Carmasciano, unico al mondo per il suo sapore.
Gli oli, come il pregiatissimo Ravece, la castagna IGP, e tanti prodotti PAT tra cui le nocciole, i funghi, il tartufo nero, i peperoni, i fichi, la cipolla ramata e molto altro ancora.
Alla SCOPERTA DELL’IRPINIA: 10 TAPPE DA NON MANCARE
Se vuoi sapere cosa vedere in Irpinia, ecco pronto per te un itinerario in 10 tappe!!!
MONTEVERGINE
Il monte gemello del Vesuvio, appena ad ovest verso l’interno, troneggia su Avellino e sul vicino borgo di Mercogliano, da dove è facilmente raggiungibile in auto o via funicolare.
In cima, a 1200 mt circa s.l.m., il santuario mariano omonimo, importante meta di pellegrinaggio della cristianità mediterranea altomedievale.
Al suo interno è possibile visitare il museo contenente: presepi d’epoca da tutto il mondo, antichi reperti normanni, il tesoro abbaziale e rari dipinti di scuola napoletana settecentesca.
Salendo fra le faggete fino a quota 1400 mt, troviamo i due suggestivi pianori di Campomaggiore e di San Giovanni.
Quest’ultimo ancora oggi destinazione delle transumanze bovine dalla non lontana Puglia.
Altopiano del Laceno
L’altopiano si trova all’interno del Parco Regionale dei Monti Picentini a quota 1000 m s.l.m., è raggiungibile in auto.
Lungo la strada Ofantina si incontrano i borghi tipici di Volturara, Montella, Bagnoli.
I loro grandi e fitti boschi di castagni, le stupefacenti grotte del Caliendo e la straordinaria conformazione naturalistica, ne fanno un vero sogno per escursionisti, speleologi, sportivi e amanti dell’ambiente in genere.
ROCCA SAN FELICE E LA MEFITE
In un’area del Comune di Rocca San Felice, incantevole borgo dal carattere medioevale, è possibile visitare stagni sulfurei venerati nell’antichità sannita e latina.
Pensa che ne parla anche Virgilio nell’Eneide come di una delle porte dell’Ade!
La forte presenza di zolfo nel terreno e nell’erbaggio, unitamente alla colonizzazione del territorio circostante da parte di una specie di ovino autoctona, la pecora laticauda, consentono la produzione strettamente localizzata di un pregiato formaggio aromatico, il Carmasciano.
ABBAZIA DEL GOLETO
Sorta nell’attuale area del Comune di Sant’Angelo dei Lombardi, subito dopo quella di Montevergine ad opera dello stesso fondatore, San Guglielmo da Vercelli.
Grazie ad un qualificato ed intelligente restauro, ha preservato pressoché intatte le sue antiche, strepitose architetture.
Nel corso dei secoli, ha ospitato ordini di suore, ed è oggi sede di convegni ed eventi culturali ed artistici.
TAURASI
Il borgo omonimo circondato da vigneti a perdita d’occhio è una sorta di piccola capitale del vino: il rosso profumato e forte che porta anch’esso lo stesso nome.
Lì, si passeggia all’ombra delle mura del castello, tra vicoli e cantine in un’atmosfera da favola: la tappa ideale per gli appassionati del buon bere e del buon cibo.
CAPOSELE
All’estremità sudorientale della provincia, presso i valichi per Salerno e la Basilicata, un altro fazzoletto di verde natura che dà origine alle straordinarie sorgenti del Sele.
Da lì parte l’Acquedotto Pugliese, imponente opera ingegneristica destinata al servizio idrico, tuttora attivo, di tutto l’Appennino centromeridionale.
Inoltre, nella frazione di Materdomini un importante santuario dedicato al culto di San Gerardo richiama un milione di pellegrini all’anno.
AVELLA
Situato alle porte di Nola e di Napoli, questo piccolo Comune può vantare un patrimonio archeologico di enorme interesse.
Tutto gira attorno al suo spettacolare e benissimo conservato anfiteatro romano e ad un castello longobardo anch’esso ben tenuto e di grande fascino.
Il nome della cittadina deriva dall’espressione latina “nux abellana”, ovvero la nocciola avellana, coltivata sul territorio.
CALITRI E IL SUO SPONZ FEST
Le sue case colorate abbarbicate sul costone della collina ne fanno una vera icona fotografica
Hai mai sentito parlare del Sponz Fest? E’ il festival agostano di musica e arte alternativa di Vinicio Capossela.
Nei paraggi, il borgo remoto e mistico di Cairano, dove la felicità risiede nell’isolamento a contatto con la natura, e i paesaggi mozzafiato della diga e del lago artificiale di Conza.
GESUALDO
Tappa ideale per i cultori della musica classica antica: il grande castello, oggi totalmente e impeccabilmente restaurato.
Il Castello era la residenza del Principe Carlo Gesualdo da Venosa, madrigalista di grande fama la cui vita venne funestata dall’omicidio d’onore della moglie fedifraga Maria D’Avalos.
Qui ovunque le pietre parlano, per raccontare quella incredibile storia.
ZUNGOLI
Bandiera arancione del Touring Club Italia, e Comune inserito nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia”.
Zungoli rappresenta molto bene e in pochi tratti, tutta la bellezza della nostra terra irpina.
Lasciati conquistare del suo grande austero castello, dall’intricato dedalo di viuzze del suo centro storico dove tutto rimanda ancora al secolo andato, dal suo delizioso olio di Ravece: ne resterete affascinati.