Uno degli ultimi pupari siciliani, Turi Grasso, vive e ha la sua Opera dei Pupi ad Acireale, a 10 km da Catania.
teatro dei pupi siciliani
Se sei ad Acireale non ti puoi perdere l’Opera dei Pupi del Maestro Turi Grasso. Scostando le tende pesanti tipiche del teatro preparati ad entrare in un luogo fuori dal tempo.
E’ un luogo coloratissimo, con pareti che alloggiano pupi siciliani di diversa fattezza e misura, cartelloni di spettacoli, un bellissimo palcoscenico dove assistere alle rappresentazioni.
E’ proprio lì che continua a vivere la tradizione dei pupi siciliani grazie ai pupari siciliani
Fidati non si tratta di una visita ad un museo, questa è un’esperienza, perché qui grazie al Maestro Turi Grasso i Pupi Siciliani ancora vivono.
spettacolo pupi siciliani
C’è ancora un cartellone di spettacoli, che volendo puoi anche prenotare anche per i teatri e le scuole della tua città.
Considera che negli anni ‘80 il maestro Turi Grasso trascorreva quindici giorni sulle coste romagnole.
Tra Lugo, Cervia fino ad arrivare al teatro “Dante Alighieri” di Ravenna invitato dall’assessore Stefano Giunchi, mettendo in scena una rassegna fortunatissima in una zona dove i burattini sono di casa.
Se sei ad Acireale e hai voglia di immergerti nella natura più rigogliosa, ti consiglio questo articolo su alcune escursione nella riserva naturale della Timpa.
I PuparI siciliani: Turi Grasso di Acireale
Quando siamo arrivati al teatro in via Nazionale per Catania ad Acireale, siamo stati accolti da tutta la famiglia al gran completo, 3 generazioni di Grasso che si raccolgono attorno a due “turisti”.
Già, questo ti fa capire che i Pupi Siciliani sono una cosa di famiglia e soprattutto una cosa seria! E’ il figlio Giuseppe che fa gli onori di casa, ma tutto si svolge sotto l’occhio vigile e attento del Maestro Turi.
Turi Grasso ha iniziato presto a lavorare presso un puparo che era in primis un grande attore.
A 16 anni il suo maestro però rompe volutamente il viso di un pupo in argilla che lui aveva meticolosamente e orgogliosamente fatto.
In questo gesto il giovane Turi legge gelosia e decide che è giunto il momento di continuare a tramandare la tradizione dei pupi siciliani da solo.
Quello del puparo è un mestiere complesso perché in realtà ne racchiude tanti in un’unica persona: è fabbro, scultore, attore, pittore, falegname.
Oggi si deve pure occupare di pubbliche relazioni e per fortuna che Turi ha sempre potuto contare sulla moglie per quello che riguarda il confezionamento degli abiti dei pupi!
Pupi siciliani, Marionette o Burattini???
Ma cos’è un pupo siciliano? Questo è un tema molto scivoloso, ma non preoccuparti!
Dopo la prima parte dell’esperienza con Giuseppe Grasso non potrai più fare confusione tra pupi, marionette e burattini…
Per quello che riguarda Pinocchio invece la storia è un po’ più complessa!
Tra le tre categorie i pupi siciliani sono i più grandi, hanno una fisicità incredibile, sono come bambini, da qui proprio il nome!
Sono alti 1,25 cm e pesano 25 kg, sentirli muovere e combattere sul palcoscenico riempie gli occhi e le orecchie di un suono inconfondibile che ha bisogno di un luogo piccolo per poter avere il massimo risalto.
Il maestro Turi Grasso ha apportato una grande innovazione alla tradizione dei pupi siciliani.
Fino al 1860 i pupi siciliani pesavano 35 kg e venivano manovrati con un ferro corto, rendendo il puparo un mestiere solo per uomini.
Il maestro Turi Grasso ha pensato invece anche all’ipotesi di rendere i pupi più leggeri cosi che potessero essere manovrati anche da delle donne, tra queste anche le sue nipoti.
i temi dell’opera dei pupi
I temi che si narrano sono quelli che vanno dalla Battaglia di Roncisvalle, passando per l’incoronazione di Carlo Magno, le Crociate, l’Orlando Furioso.
Ma anche la Gerusalemme Liberata, la storia e le avventure dei paladini di Francia, mettendo in luce anche l’umanità di alcuni personaggi che vanno oltre le differenze culturali e religiose tra cristiani e arabi.
L’ultima parte dell’incontro consiste in una piccola rappresentazione dei pupi, al termine della quale Giuseppe vi rivelerà alcuni “trucchi del mestiere”.
Preparati, non troverai comode poltroncine rivestite e imbottite sulle quali accomodarvi.
Il Maestro non ha lasciato nulla al caso: nel passato quelle erano le panche originarie su cui gli spettatori dell’Opera dei Pupi di sedevano ma la magia della rappresentazione faceva dimenticare loro la semplicità della seduta.
Posso confermarti che oggi come allora la tradizione si rispetta.
Per poter vivere questa esperienza, prenditi un paio d’ore almeno, è necessario prenotare ai numeri che trovate sul sito.