Bruno Rovesti è considerato uno dei pittori naif più importanti di tutto il ‘900 e a Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, puoi visitare la sua casa-museo.
E’ davvero incredibile quanti pittori naif emiliani ci siano.
Artisti che sono riusciti ad esprimere il loro mondo interiore senza aver avuto una formazione specifica ma formandosi come autodidatti.
Sicuramente ti sarà venuto in mente un altro pittore naif, Antonio Ligabue, puoi conoscerlo più da vicino leggendo questo articolo.
Non ti nascondo che sebbene io sia originaria di Gualtieri, sebbene i miei genitori conoscano bene Palmira e Natale Rovesti e li frequentino spesso, io la casa-museo Rovesti non l’avevo ancora vista.
Se oltre alle case-museo, sei alla ricerca di mete di turismo culturale non puoi perderti il libro “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia Romagna”di Cristina Ambrosini e Claudia Collini.
90 dimore, abitazioni, studi, archivi di persone che si sono dedicate alle arti ma anche alla scienza, senza però dimenticare anche i paesaggi culturali in cui sono inseriti!
Ringrazio ancora di cuore Palmira e Natale, la nuora e il figlio di Bruno Rovesti per avermi permesso di conoscerne la figura di pittore e di uomo a 360° grazie ai loro racconti.
In questo articolo vorrei lasciare quelle che sono state le mie impressioni, ma spero ascolterai il mio consiglio e andrai di persona a visitare la casa-museo la prima volta che passi per Gualtieri.
Ricordati che è necessario prendere appuntamento, per un primo assaggio e per tutte le info dai un occhio al sito.
A proposito, in questo articolo ti racconto cosa poter vedere a Gualtieri, uno dei borghi più belli d’Italia
LA VITA DI BRUNO ROVESTI
Bruno Rovesti, pittore naif, nasce a Gualtieri il 13 luglio 1907 e vi morirà nel 1987.
Ha lavorato per molti anni nei campi come bracciante e ha combattuto su molti fronti delle guerre che hanno insanguinato la prima metà del ‘900: Grecia, Abissinia, Albania e Spagna.
A 40 anni Bruno Rovesti si ritrova in ospedale a Castelnovo Monti per guarire da una ferita di guerra procuratasi in Spagna.
Attorno a sé vede altri degenti che dipingono e decide di cimentarsi anche lui.
La moglie non è proprio contentissima!
A casa con i tre figli piccoli aspetta infatti che lui invii loro il sussidio per continuare a campare, ma lui preferisce comprare i colori e iniziare a dipingere.
Verrà scoperto da Marino Renato Mazzacurati, lo stesso critico che scoprì anche Antonio Ligabue.
Nel 1950 gli organizza la prima mostra personale a Villa Massimo a Roma.
LA CASA MUSEO ROVESTI A GUALTIERI
Nella casa-museo di Bruno Rovesti, pittore contadino celebre come amava firmarsi lui, ti troverai immerso in quadri, fotografie, ritagli di giornale, libri e registri che raccontano 40 anni di vita e di attività artistica.
I quadri alle pareti raccontano di una cultura contadina ancora viva, di lavandaie affaccendate, di mucche nere che si scornano, di aie ricche di fiori colorati.
I colori sono brillanti intensi e materici, ma non ti nego che sono rimasta senza parole anche dai suoi dipinti in bianco e nero. Uno di questi ha delicatissime tonalità rosa.
Chi vive nelle zone della bassa reggiana sa come, in alcune mattine invernali, i paesaggi avvolti dalla nebbia assumano proprio queste tonalità.
Mi hanno impressionato alcune tele prodotte alla fine degli anni ‘60 in cui i temi diventano più cupi.
Alberi sradicati secchi e senza foglie, teste umane che fluttuano in uno spazio indefinito.
Natale racconta di come suo padre fosse rimasto sconvolto dalle notizie relative agli effetti devastanti della bomba atomica, ma anche dello sbarco sulla Luna, tanto da entrare anche nella sua produzione pittorica.
BRUNO ROVESTI E I SUOI REGISTRI
Bruno Rovesti è anche precisissimo nel tenere traccia della sua produzione in libri contabili, divisi anno per anno.
Sul retro di ogni quadro Bruno Rovesti descrive con una lingua molto semplice e talvolta scorretta cosa è rappresentato.
Per ogni quadro annota il numero, le dimensioni della tela, ciò che rappresenta, un’indicazione approssimativa del prezzo e segna anche a chi eventualmente lo ha venduto.
Si potrebbe pensare che avesse alte aspirazioni commerciali, anche se Palmira e Natale ricordano come fosse per lui difficilissimo separarsi dai suoi quadri.
Forse, invece, Bruno Rovesti pittore si è sentito tradito ed ingannato, più di una volta
Spesso infatti i suoi quadri sono stati utilizzati per allestire mostre o come elementi di arredo per le scenografie di film; alcuni però non gli sono stati restituiti.
I registri, oggi, sono uno strumento fondamentale per Natale in caso qualcuno si rivolga a lui per autenticazioni.
Spero davvero che ti sia venuta voglia di andare a visitare questa casa-museo, quando li contatti, dì pure a Palmira e Natale che hai letto il mio articolo sul blog!
Ci sentiamo presto per un altro spunto di viaggio!
Chiara, la vostra cercatrice di luoghi SmallbutGold!
Tenho um quadro dele original
Fortunata te, Ricarda! Hai mai visitato la casa-museo di Bruno Rovesti?