Un mio ritratto all'esterno del Castello di Mesola

Il Castello di Mesola: una delizia estense da vedere!

Il Castello di Mesola è una delizia estense ancora visitabile e ti consiglio assolutamente di pensare ad una giornata o ad un weekend per visitarla!

Leggi di seguito perché!

Le Delizie Estensi

Un'immagine dell'esterno del Castello di Mesola, imponente con le sue torri a pianta quadrata
Il Castello di Mesola

Le delizie estensi sono residenze rinascimentali che la famiglia Este fece costruire tra il ‘400 e il ‘500 per poter governare al meglio l’ampio territorio del loro ducato.

Erano, dunque, quartieri generali dove si gestivano affari ma erano al contempo anche luoghi di diletto e di passatempo come la caccia e le feste.

Il Tasso ha scritto un madrigale per raccontare della vita che si svolgeva proprio alla delizia della Mesola, intitolato “In lode della Mesola”, 

Mesola, il Po da’ lati e ’l mar a fronte,

E d’intorno le mura e dentro i boschi

E seggi ombrosi e foschi

Fanno le tue bellezze altere e conte,

E sono opre d’Alfonso, e più non fece

Mai la natura e l’arte e far non lece;

Ma che la valle sembri un paradiso

La Donna il fa che n’ha sembianti e viso.

Forse lo sai già ma io dico sempre che ”mi piace viaggiare con una colonna sonora di parole stampate”, nel senso che abbino volentieri un luogo a dei libri.

Ti assicuro che mi sono emozionata all’idea di essere in un luogo che piacesse anche al Tasso così tanto da renderlo immortale in un madrigale.

Continua a leggere l’articolo ma, per piacere, nei commenti lasciami un consiglio di un libro che tu abbineresti ad un luogo, non vedo l’ora di leggerti!

Intanto io ti consiglio questi libri, se hai voglia di conoscere meglio l’Emilia Romagna o questi su Pantelleria, se stai pensando ad una meta per l’estate, questo articolo potrebbe esserti d’aiuto!

Oltre a quella di Mesola, tra le delizie estensi è ancora possibile visitare Palazzo Schifanoia a Ferrara, la Delizia di Belriguardo a Voghiera e la Delizia del Verginese a Gambulaga di Porto Maggiore.

Alcune sono aperte solo in determinate occasioni, come ad esempio la Delizia della Diamantina a Vigarano Mainarda o Palazzo Pio a Tresigallo.

Tresigallo è un paese dalla storia incredibile che va assolutamente visto, in questo articolo te ne parlo in maniera più approfondita 

Il Castello di Mesola: orari e prezzi

Il biglietto d’ingresso costa 5 euro e il castello è visitabile dal martedì alla domenica dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,30 da novembre a marzo.

Da aprile a ottobre invece il Castello è aperto dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 17,30.

Il biglietto comprende l’audioguida, te lo dico perchè a noi non è stata offerta subito, ma mi sembra giusto dirtelo.

un po ‘ di storia

Ti assicuro che il colpo d’occhio è davvero d’impatto. Questo castello ha una struttura quadrata con quattro torri merlate.

L’effetto è quello di un luogo a metà tra un castello e una fortezza.

Nel 1578 Alfonso II fece iniziare a costruire il Castello della Mesola. I costi per la sua realizzazione furono altissimi, assieme alla delizia estense fu costruito anche il Barco.

Il Barco, una variante ferrarese per parco, è un luogo di caccia, dove si cacciava il cervo di Mesola, specie ancora presente nel Boscone della Mesola.

Il Castello veniva raggiunto da Ferrara con due giorni di viaggio via fiume su un’imbarcazione detta Bucintoro.

All’epoca il fiume Po ancora non era protetto da argini, ti farà impressione pensarlo quando vedrai l’ingresso principale al castello.

Al piano terra

La parete di destra accoglie i ritratti dei duchi d’Este e l’audioguida ti spiegherà come ciascun duca ha arricchito la vita della città estense.

Il piano nobile del Castello

Nel Castello di Mesola è conservato il bellissimo fregio di Cesare Laurenti "Le Statue d'Oro", impressionante per dimensione e bellezza
Il fregio “Le Statue d’Oro” di Cesare Laurenti

Il piano di Alfonso II era quello di creare una città portuale che avrebbe dovuto fare concorrenza al potere di Venezia. 

Purtroppo però Alfonso II rimase senza eredi alla sua morte e il Ducato di Ferrara tornò sotto il controllo del Papato nel 1598.

Al piano nobile nel salone si può trovare il fregio “Le statue d’oro” di Cesare Laurenti risalente al 1903.

All’artista, originario di Mesola, fu commissionata quest’opera per l’allestimento delle sale della Biennale di Venezia di quell’anno.

L’opera, che era sistemata in un emiciclo, aveva come culmine un luogo ispirato al Giardino delle Esperidi, dove c’erano alberi che producevano frutto d’oro.

Attorno invece figure tratte dai più grandi capolavori del Rinascimento italiano si incammino verso il giardino.

Nelle stanze attigue si trovano materiali che spiegano la storia di Mesola, di come si sia arrivati alla costruzione della delizia e un racconto sulle delizie estensi.

Molto interessante e da approfondire il lavoro di bonifica ed ingegneria idraulica che ha permesso di recuperare e rendere produttivi i luoghi originariamente paludosi attorno alla delizia di Mesola.

Il Museo del Cervo della Mesola

Un cervo imbalsamato nel Museo dedicato al Cervo della Mesola nel Castello di mMesola
Il Museo del Cervo di Mesola

Al secondo piano invece troverete “il museo del Cervo della Mesola”.

Nelle prime sale potrai conoscere meglio la flora e la fauna tipiche di questa zona anche grazie alle copie dell’erbario di Filippo de Pisis.

Le ultime sale riguardano invece proprio il Cervo della Mesola: è conosciuto anche come cervo italico che ormai si trova solo in queste zone.

Se pensi di organizzare una gita in giornata io ti consiglierei di visitare anche il Bosco della Mesola e magari di fare un’escursione sulle tracce del Cervo della Mesola.

In questo articolo potrai trovare diverse informazioni che possono esserti utili!

Alla fine della visita ti consiglio di farti un giretto nel piccolo borgo di case che sorge attorno al Castello.

Una vecchia locanda nel borghetto sotto al Castello di Mesola
Locanda

Sotto il portico tra insegne scolorite, cataste e sedie di legno ti sembrerà che il si sia fermato.

Noi abbiamo pranzato al Ristorante Pizzeria “Al Castello”: davvero suggestivo mangiare all’ombra del Castello.

Tra i piatti proposti del menu scritto sulla lavagna, noi abbiamo scelto gli affettati del tagliere, le pappardelle al ragú di cinghiale e il cervo con polenta. Niente male davvero!

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