Il Fondo Ambiente Italiano FAI cerca dal 1975 di trovare fondi per restaurare, gestire e valorizzare il patrimonio italiano “salvando” beni che altrimenti rischierebbero di andare in decadimento in maniera definitiva.
Quante volte ho sentito frasi del tipo “l’Italia dovrebbe vivere del patrimonio culturale che ha”, “Lo Stato Italiano non ha fondi a sufficienza per curare tutto il patrimonio che abbiamo”.
Il Fondo Ambiente Italiano FAI ha cercato di trovare una soluzione a questo problema!
Leggi l’articolo fino alla fine per capire cosa puoi fare tu per il Fondo Ambiente Italiano FAI.
Giulia Maria Crespi, fondatrice del fondo ambiente italiano FAI
Giulia Maria Crespi nasce in provincia di Lecco, nel 1923, in una famiglia alto-borghese che gestisce il noto quotidiano “Corriere della Sera”.
Ha uno spiccato interesse e amore per l’arte e l’ambiente che le viene trasmesso dalla famiglia.
Giulia Maria Crespi considera “la cura e la salute della Terra come fondamento per la salute dell’ Uomo”, impegnandosi strenuamente per un’agricoltura senza veleni.
E’ infatti tra i fondatori dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica che viene applicata nella sua azienda.
La fondazione del fondo ambiente italiano FAI
Giulia Maria Crespi inizia a nutrire un amore profondo e smisurato per la Sardegna e per la sua natura selvaggia. Ciò la porta nel 1975 a fondare il Fondo Ambiente Italiano FAI assieme a Renato Bazzoni.
Dona personalmente all’organizzazione una somma di 500.000.000£ e anche il “Monastero romano-longobardo” di Torba, Varese.
Che cos’è il FAI?
“Dobbiamo salvare la bellezza italiana, non solo qualche bosco!”
La struttura del Fondo Ambiente Italiano FAI segue la struttura del National Trust britannico; un’organizzazione privata che si occupa di preservare e restaurare beni materiali, ambientali e culturali.
Mi sono iscritta al FAI dopo una visita ad un museo che mi ha davvero toccato molto. Qui ho raccontato quella esperienza, scopri dov’ero!
La struttura del FAI
La struttura del Fondo Ambiente Italiano è molto estesa sul territorio. Ci sono infatti
- 19 Direzioni Regionali
- 128 Delegazioni
- 101 Gruppi FAI
- 96 Gruppi FAI Giovani
- 4 Gruppi FAI ponte fra culture
Il Fai conta 61 beni, tra cui palazzi, monasteri, torri ma anche tratti di costa e boschi. 30 di questi beni sono aperti al pubblico.
Ad oggi il FAI conta 210.000 iscritti, 500 aziende sostenitrici e 7800 volontari.
TI è venuta voglia di regalare per Natale un’iscrizione al FAI?
L’iscrizione al FAI può essere effettuata online ma anche nei beni del FAI, con un contributo annuale che parte dai 20€ per i giovani fino ai 25 anni; interessante anche la proposta per le coppie, 60€, o per le famiglie con 2 figli a 66€.
L’iscrizione dura un anno dal momento in cui viene effettuata e dà diritto ad entrare gratuitamente in tutti i beni del FAI.
FAI International
Il FAI International promuove la consapevolezza dello straordinario patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano.
Non dimentichiamo che l’Italia era la meta del Grand Tour proprio per l’incredibile bagaglio culturale
FAI e i luoghi del cuore
Ogni due anni il FAI organizza una campagna per censire i luoghi italiani che non devono andare dimenticati, così potranno venire recuperati!
A Mantova il luogo del cuore è la Cappella dei Gonzaga che si trova nella bellissima Chiesa di San Francesco
La cappella esprime il legame fortissimo della famiglia Gonzaga con l’ordine dei francescani.
Questo è il luogo scelto da molti membri della famiglia Gonzaga per il loro riposo eterno.
Gli affreschi che impreziosiscono la Cappella si ispirano alla Passione di Cristo e alle storie di Ludovico da Tolosa.
Questo fa pensare che il committente sia Ludovico I Gonzaga.
Oggi la Cappella necessita di lavori urgenti di ristrutturazione dopo il terremoto del 2012 e per riportare al loro splendore gli affreschi.