Pieve Santo Stefano non comparirà sicuramente tra i borghi imperdibili da vedere durante un weekend in Val Tiberina.
Non lo avevo inserito nemmeno io nella mia lista ma, per fortuna, ho rimediato grazie a Manuela dell’ Ufficio Turistico Val Tiberina Toscana a San Sepolcro.
Per questo scrivo questo articolo, perché tu non debba incorrere nello stesso errore!
Immagino ti starai chiedendo allora: cosa vedere a Pieve Santo Stefano???
Quando arrivi a Pieve Santo Stefano, il cartello stradale ti informa che è “il Paese dei Diari” ma non mi sarei mai immaginata di trovare tanta ricchezza!
Venire a conoscenza dell’esistenza dell’Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano e visitare le 4 stanze del Piccolo Museo del Diario sono state esperienze fortemente emotive e formative.
Lo so, hai ragione, vado sempre a scovare i musei meno noti, ma ti assicuro che se continuerai a leggere non te ne pentirai!
A propos! Se sei da queste parti devo assolutamente consigliarti il Museo Aboca a San Sepolcro: il gotha delle erbe officinali dalle origini ad oggi!
Anzi, sono convinta che inserirai questo museo tra i prossimi luoghi da visitare.
Addirittura, se lavori nel mondo della scuola, potresti proporlo come visita d’istruzione arricchendola delle esperienze laboratoriali offerte dal museo.
Qualora non lo sapessi, nel blog smallbutgold troverai spesso libri abbinati a dei luoghi, e nemmeno in questo caso mi smentirò! è più forte di me!
Per scoprire di che libro parlo, scorri fino alla fine,
ma ti consiglierei però anche di non perderti l’articolo che parla di come si è arrivati a pensare a questo museo insolito.
PIEVE SANTO STEFANO, AREZZO
Pieve Santo Stefano si trova in una posizione strategica tra la Toscana, le Marche e l’Emilia.
Da qui passa la prima delle nove tappe del Cammino di San Francesco che porta da La Verna ad Assisi.
E’ un paese di scarsi 3000 abitanti con una storia recente molto dolorosa ma che dal 1984 sta vivendo una sua rinascita.
Nel 1944, infatti, Pieve Santo Stefano è stata minata casa per casa e rasa al suolo al 95% dai tedeschi.
Non è rimasto nulla, o quasi, del borgo medioevale che è stato.
Tuttavia, è rimasto in piedi il Palazzo Pretorio e una splendida ceramica del Della Robbia che dal 1984 ospita un patrimonio molto insolito e particolare.
Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano
“non guardare più la Storia nei grandi movimenti, nelle grandi rivoluzioni, nei grandi agglomerati indistinti di masse umane, ma nel singolo, e poi in un altro singolo e un singolo, un singolo e sommarli.”
Immaginati che in un paese di circa 3000 persone, nell’ Archivio di Pieve Santo Stefano sono conservati circa 11000 diari.
Dal 1984 a Pieve Santo Stefano Arezzo i diari non solo sono di casa ma i loro scrittori è davvero come se fossero diventati cittadini onorari di questo piccolo paese.
Saverio Tutino è un giornalista che nella sua vita ha incontrato i grandi della Storia per arrivare a rendersi conto che
la Storia “universale” senza le storie dei singoli uomini non è altro che un racconto parziale.
Ha pensato, infatti, a tutte quelle persone che come lui affidano a decine, centinaia, a volte anche a migliaia di pagine di diari le loro vite ed esperienze, scrivendo così la Storia!
Dopo aver a lungo cercato un luogo dove poter raccogliere queste testimonianze, ha trovato nell’allora sindaco di Pieve Santo Stefano una persona che ha creduto in questo progetto.
Ironia della sorte: proprio il paese cancellato, il paese che non ha memoria, è oggi custode della memoria di migliaia di persone grazie ai loro diari, senza distinzioni
giovani o anziani, istruiti o analfabeti, comunisti o fascisti, suore o prostitute, settentrionali o meridionali, persone per bene o delinquenti.
Il materiale contenuto nell’Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano ha rappresentato una ricca fonte di ispirazione per registi cinematografici e teatrali.
Oggi è possibile vedere gratuitamente 11 cortometraggi girati partendo da 11 diari prodotti dalla Sacher film I diari della Sacher
Se sei interessato a scartabellare tra i diari, è possibile chiedere di visitare l’archivio, ma prima puoi cercare tra il moltissimo materiale che è stato informatizzato
Aspetta però non è ancora tutto!
IL PICCOLO MUSEO DEL DIARIO PIEVE SANTO STEFANO
Se ti trovi a Pieve Santo Stefano non perderti per nulla al mondo questo museo!
Innanzitutto è giusto sapere che è possibile visitare il museo solo accompagnati da una guida, ed è giusto così!
Le voci di Luigi Burroni e Silvia Gennaioli mi hanno trasportato in mondi che fino ad allora non pensavo esistessero e
grazie a loro ho conosciuto persone dalle età e dalle storie più disparate.
Si tratta davvero de “Il Piccolo Museo del Diario”: solo quattro stanze, realizzate però con grande maestria da dotdotdot
Cassetti, come quelli della memoria, che si aprono facendoci scoprire materiale fotografico del diario reale
Voci che sapientemente leggono stralci intensi dei diari e istallazioni che ricreano un mondo.
Una visita intensa ed emozionale, che non vorresti finisse mai, ad un certo punto forse potresti addirittura augurarti di rimanere chiuso nel museo come è successo a Mario Perrotta.
Ma prima di continuare, lascia che ti dia alcune info di servizio
Il Piccolo Museo del Diario è aperto dal lunedi al venerdi dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 18, mentre il sabato è aperto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Il prezzo (comprensivo della guida) è di 5€, sempre meglio prenotare visto che per ogni fascia d’orario non fanno entrare più di 10 persoen
ATTENZIONE! Il museo è sempre aperto se non per pochi giorni l’anno ma sarà chiuso per lavori dal 22 al 26 luglio 2024.
IL PAESE DEI DIARI DI MARIO PERROTTA
Eccoci come promesso al libro che abbino a questo luogo, un libro imperdibile, che sono felicissima di aver letto dopo la visita al museo e non prima.
Innanzitutto il libro “Il Paese dei Diari” di Mario Perrotta è stato indispensabile allo studio dotdotdot per progettare il “Museo del Diario”.
Grazie a questo libro ho avuto modo di approfondire alcune storie di cui ero venuta a conoscenza durante la visita del museo,
ma questo romanzo corale lascia trapelare anche molto di ciò che non si vede o ascolta durante la visita.
Non me ne vorrai se non entro nei dettagli, ma mi sembrerebbe davvero di “spoilerare” troppo e non vorrei rovinarti la visita, spero apprezzerai!
A dire il vero, i libri abbinabili a questo luogo sono davvero tantissimi.
Sono tutti i diari che hanno vinto il “Premio Pieve” dal 1984 ad oggi e che sono stati pubblicati proprio a seguito della vittoria.
Direi che a questo punto c’è davvero l’imbarazzo della scelta!
Il museo sembra ricco di suggestioni e l’articolo è chiaro e dettagliato.
Complimenti e grazie per questo input.
Ciao Rossi Chiara, un piccolo e prezioso gioiello della nostra memoria. Se può interessare in questo museo è conservato il lenzuolo su cui Clelia Marchi ha raccontato la sua vita. La trascrizione è stata pubblicata in questo suggestivo volume: https://www.ilsaggiatore.com/libro/gnanca-na-busia
A bientôt
Ciao Giulia, quando si dice l’urgenza di scrivere, vero??? grazie per il link, andrò subito a vedere. A presto!!!!